I 7 ERRORI PIU' COMUNI QUANDO SI COMPRA CASA


Acquistare casa è una delle decisioni più importanti e probabilmente il principale investimento nella vita della maggior parte degli italiani e, ciononostante, si commettono con molta frequenza gli stessi errori. Comprare casa significa fare un grande sforzo economico e a volte, ci si impegna per buona parte della propria vita.

Dopo anni di crisi, il mercato immobiliare sta riprendendo fiato. Negli ultimi anni, infatti, si sta registrando una ripresa delle compravendite e le banche hanno ricominciato ad erogare. Questi fattori, uniti ai tassi dei mutui che continuano la loro discesa, possono rendere questo il momento giusto per avventurarsi nell'acquisto di una casa.

Scopriamo insieme cosa controllare per evitare errori micidiali:

1. Molti dimenticano che al prezzo dell'immobile bisogna aggiungere circa un 10% per le spese. Oltre all'Iva (se la casa è nuova) o l'imposta di registro (se la casa non è nuova) ci sono le imposte catastali. Senza dimenticare l'eventuale caparra, che, sebbene si recuperi è pur sempre un esborso non di poco conto.

2. Non si fanno i conti col mutuo, che comporta anche spese e imposte. L'imposta ipotecaria vale in genere il 2% dell'importo del mutuo, senza dimenticare che molte banche vogliono un'assicurazione sul mutuo, che serve per cautelarsi contro i rischi come la perdita del posto di lavoro o il decesso del contraente. È utile, ma costa, e non poco.

3. Imposte e spese extra. L'acquirente dimentica che essere proprietari di una casa significa pagare delle spese condominiali, imposte comunali e altri extra che possono far lievitare il prezzo ogni mese.

4. Soldi per mobili e imprevisti. Quando si fa un bilancio preventivo, non si aggiungono le spese per i mobili e non si calcola un fondo extra per gli imprevisti che non hanno direttamente a che vedere con la casa, ma che possono mandare in crisi un bilancio familiare (come la rottura della macchina due mesi dopo aver comprato casa).

5. Non fare i conti con l'Euribor nei casi di un'ipoteca a tasso variabile. Se l'Euribor è ai minimi, bisogna farsi i conti anche per quando sarà ai massimi.

6. Fare debiti al di sopra del 30% delle proprie entrate. La Banca d'Italia consiglia che la quota del mutuo, sommata al resto dei debiti (la rata della macchina, carta di credito, prestiti personali) non sfori il 35-40% del reddito dei titolari del mutuo.

7. Non consultare un esperto agente immobiliare o un notaio prima della firma di atti importanti come proposte di acquisto e preliminari di vendita. Per esempio, non tutti sanno che i beni provenienti da donazione sono soggetti all'azione di revoca da parte di eventuali eredi defraudati dei loro diritti. Per questo motivo molte banche non concedono un mutuo per l'acquisto di un immobile proveniente da donazione. In questo come in altri casi il parere di un esperto può prevenire da eventuali brutte sorprese.

Alla prossima!

Christian Turozzi

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